Furti sul web da record
20 mag 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Hacker instancabili, anche e più che mai nel 2021. Questo, almeno, è quanto emerge da una recente nota di Crif dedicata all’ultimo aggiornamento del suo Osservatorio Cyber. Lo scorso anno gli utenti italiani che si sono visti recapitare un avviso di un attacco informatico sono aumentati del +48,7%. Un dato, questo, che si riferisce agli alert su informazioni rintracciate nel dark web. Ossia? Il dark web, come ricorda Crif, è “un insieme di ambienti web che non appaiono attraverso le normali attività di navigazione in Internet e necessitano di browser specifici o di ricerche mirate”.
In tutto, gli alert riferiti ai dati rilevati nel dark web sono stati 1,8 milioni, con un incremento del +57,9% rispetto al 2020. Le allerte con segnalazioni riferite all’open web sono state invece più di 150mila, con un aumento meno vigoroso ma comunque notevole: +16,4% rispetto al 2020.
Furti sul web: cos’è che circola nel dark web?
Sul dark web, secondo l’Osservatorio Cyber di Crif, circolano principalmente le credenziali e-mail, e a seguire il numero di telefono. Dati che potrebbero essere usati per realizzare truffe, per esempio con le modalità del phishing o dello smishing. Nell’ultimo anno di osservazione, poi, secondo quanto riporta Crif, i codici fiscali rilevati sul dark web sono cresciuti del +51%.
In assoluto, ci dice sempre Crif, “le password restano tra le informazioni riservate che maggiormente circolano in modo indebito”. Ma un po’ è perché ce l’andiamo a cercare: spesso e volentieri, infatti, le password altro non sono che sequenze numeriche abbastanza elementari – 123456 o 123456789 – oppure parole alquanto facili da intuire – tipo la parola “password” – e, insomma, non è che gli hacker debbano fare chissà quale fatica a scovarle.
Tra le password più comuni scovate nel dark web in riferimento all’Italia, ai primi posti si piazzano i nomi propri, come “andrea”, “francesco” e “alessandro”, e – neanche a dirlo – i nomi delle squadre di calcio, come “juventus” e “napoli”. A conferma della diffusa disattenzione e inconsapevolezza circa i rischi che si corrono.
Furti sul web: le combo che vanno per la maggiore
“Risulta ancora più interessante”, si legge nella nota di Crif alla stampa, “osservare le combinazioni principali tra i dati intercettati sul web”.
Il podio vede:
- carta di credito completa più nome e cognome (+384,1% in un anno);
- numero di telefono più nome e cognome (+207,2% nel giro di un anno);
- a seguire, a notevolissima distanza in termini di variazione percentuale annua, abbiamo la combo username e password (+4,1%).
Nel 94,7% dei casi, quasi sempre le email sono associate a una password. Quanto alle carte di credito, nell’88,7% dei casi il numero è accompagnato dal prezioso cvv (il codice di sicurezza a tre cifre) e dalla data di scadenza. E nel 72,5% ci sono anche nome e cognome del titolare. Una eventualità, questa, che risulta in robusta crescita nel confronto con il 2020. E non è una bella novità.
Furto sul web: attenzione soprattutto all’intrattenimento
Nel complesso, secondo l’Osservatorio Crif sono gli account connessi ai siti di intrattenimento (soprattutto giochi online e di dating) quelli più esposti alla sottrazione di dati personali. Al secondo posto, il furto degli account di forum e siti web. Poi, i servizi di streaming.
Furti sul web: over 40 tra i più colpiti in Italia
Da noi, la fascia di popolazione più colpita è quella tra i 41 e i 50 anni, seguita dai 51-60enni e dagli over 60. I più allertati sono gli uomini, con il 63,8% del totale, mentre l’area con il maggior numero di persone raggiunte da alert è il Centro, seguito da Sud, Nord Ovest e in ultimo Nord Est.
Furti sul web: perché vengono perpetrati?
Cosa ci fanno i malintenzionati con le informazioni sottratte? Possono entrare negli account delle vittime, utilizzare i loro servizi in modo abusivo, estorcere o rubare denaro, oppure rubare la loro identità per portare a termine truffe di vario tipo e natura. Non ultime, quelle in ambito creditizio: chiedo un prestito a nome di un altro e poi non lo restituirò mai. Tanto sarà l’altro a doverne rispondere. Perciò, mi raccomando: mantenere sempre alta la guardia.
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