Effetto inflazione sui prestiti
29 apr 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Inflazione, il rovello collettivo del momento. Ma quali effetti sta avendo sui prestiti? “È stato chiesto come una curva così ascendente dell’inflazione possa riverberarsi sul meccanismo del credito”: è questa una delle molte domande rivolte alla capo dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia Magda Bianco. Quando? Nel seguito dell’audizione del 5 aprile 2022 presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.
Quesiti ai quali abbiamo già fatto cenno la scorsa settimana, soffermandoci su uno dei tanti temi di grande interesse e importanza affrontati, riconducibili anche al perimetro del credito al consumo.
La scorsa settimana, se vi ricordate, siamo tornati sui Sic e sulle segnalazioni che in essi confluiscono: Bianco ha spiegato perché non bisogna averne paura e che, anzi, possono essere validi alleati del consumatore. Questa settimana – se ci passate il gioco di parole – prendiamo a prestito le importanti indicazioni su una sfida di grandissima attualità.
Inflazione in risalita: quale effetto sui prestiti?
“Con riferimento alle dinamiche dell’inflazione e, più in generale, all’evoluzione del quadro macroeconomico e ai suoi impatti sull’andamento del credito e dell’indebitamento delle famiglie, bisogna innanzitutto rilevare l’elevata incertezza che tuttora condiziona le previsioni di tutti gli istituti di ricerca”.
A riguardo, Bianco ha citato il Bollettino economico della Banca d’Italia, “che ipotizza tre scenari di gravità crescente, definiti sulla base di ipotesi tra loro alternative sull’andamento dei prezzi delle materie prime, del commercio internazionale, dell’incertezza e della fiducia di consumatori e imprese, nonché delle forniture di gas naturale”.
Nello scenario peggiore – che presuppone anche un’interruzione dei flussi di gas russo solo in parte compensata da altre fonti – si avrebbe una riduzione del Prodotto interno lordo contenuta entro il mezzo punto percentuale nel 2022 e nel 2023: “uno scenario che, pur segnalando una grave battuta di arresto rispetto alla ripresa post-pandemia, nel complesso conferma la resilienza del nostro sistema produttivo”.
Nel frattempo, l’inflazione in Italia ha frenato ad aprile, attestandosi al 6,2%, ma è comunque ai massimi dal 1991. Dietro c’è soprattutto la spinta “della crescita eccezionale dei prezzi dell’energia e, in misura minore, di quelli alimentari”. La cosiddetta “componente di fondo” – che, come ricorda Bianco, raggruppa le componenti meno erratiche – è salita leggermente, rimanendo comunque sotto il 2%.
In ogni caso, le pressioni sulle quotazioni di gas e petrolio fanno presagire un’inflazione alta nel corso dell’anno. Con quali impatti sul costo del credito?
Inflazione in risalita: come cambiano i costi del credito?
Ebbene, gli impatti sul costo del credito “sono, per il momento, contenuti”. Tuttavia, sottolinea Bianco, è ancora presto per valutare l’intensità dell’impatto dell’attuale situazione su famiglie e consumatori. Ma intanto, suggerisce, “è importante controllare il fenomeno nel continuo, attivando e rafforzando tutti gli strumenti di monitoraggio, anche al fine di aumentare la tempestività degli interventi possibili”.
La Banca d’Italia può fare qualcosa contro i prezzi in salita?
“Per quanto riguarda gli ambiti di tutela che ci competono, come già ricordato in audizione, abbiamo già predisposto le misure per il potenziamento dei canali di ascolto, delle attività di supporto all’utenza e dei collegamenti informativi tra le diverse Autorità di tutela”, conclude sul tema Bianco. Ma avremo modo di tornare anche su questo.
Offerte confrontate
Confronta i prestiti online e risparmia su finanziamenti personali e cessione del quinto.
Prestito personale
Finanzia i tuoi progetti
Cessione del quinto
Ottieni fino a 75.000€