Credito specializzato: cosa è?
5 ago 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Nei primi tre mesi di quest’anno, malgrado le incertezze dovute al contesto geopolitico e le tensioni a livello macroeconomico, il credito specializzato ha superato i livelli precedenti la pandemia: dal confronto della nuova produzione con lo stesso periodo del 2019 emerge infatti una variazione positiva del +7,7%.
È questo uno dei dati posti in evidenza nell’analisi annuale sul credito specializzato. Un’analisi effettuata dalle tre associazioni di categoria Assifact, Assilea e Assofin, alle quali aderiscono le banche e gli intermediari finanziari attivi, rispettivamente, nel settore del factoring, del leasing e del credito alle famiglie. La ricerca è giunta oramai alla sua 15esima edizione.
Cosa si intende per credito specializzato?
“Il credito specializzato conferma il suo ruolo di particolare importanza nell’ambito dell’economia italiana, cruciale anche per la ripresa del Paese, assicurando, attraverso i diversi comparti che lo compongono, strumenti flessibili a supporto delle esigenze di imprese e famiglie”, si legge nel comunicato stampa con il quale le tre associazioni hanno annunciato la diffusione della loro analisi annuale.
Ma che cosa si intende per credito specializzato? Il credito specializzato racchiude all’interno del suo perimetro alcuni tipi di finanziamenti destinati alle imprese e i prestiti che invece sono più tipici del credito al consumo e che, in quanto tali, hanno lo scopo di soddisfare la domanda delle famiglie.
In particolare:
- il leasing e il factoring sono strumenti finanziari utilizzati dalle imprese, specialmente le piccole e le medie, in due momenti importanti della vita aziendale, vale a dire l’acquisizione dei mezzi di produzione e la gestione dei crediti commerciali;
- il credito al consumo, invece, è al servizio dei privati e delle famiglie, avendo lo scopo di consentire a chi ne fa richiesta di ottimizzare i piani di spesa, compatibilmente con la propria situazione economica e finanziaria e con i propri flussi di reddito.
In linea con i temi di questo nostro blog, ora ci soffermiamo proprio su questa seconda voce.
Come si è comportato il credito al consumo?
Secondo l’ultima analisi annuale a cura di Assifact, Assilea e Assofin, i diversi comparti “mostrano trend differenti: a fronte di una decisa crescita del valore dello stipulato nel mercato del leasing, si registra una crescita più contenuta del turnover per il factoring e delle erogazioni di credito alle famiglie”.
Nel 2021, nel contesto di ripresa che ha caratterizzato il Paese, con il Prodotto interno lordo annuale che ha registrato un rialzo pari al +6,6%, “l’attività degli associati delle tre associazioni di categoria (Assifact, Assilea e Assofin, appunto) – pari a 365,4 miliardi di euro in termini di volume – ha segnato un aumento dell’11,9% rispetto al 2020, incrementando la sua quota sul Pil”. Tale quota ha raggiunto il 20,6%, a fronte del 19,8% del 2020.
Per quanto riguarda la nuova produzione, essa come abbiamo detto ha superato i livelli pre-pandemia con un +7,7% nel 2022 rispetto ai livelli del 2019 e un +11,9% nel 2021 dal 2020. Crescita a doppia cifra per tutte le voci nel 2021 in confronto con l’anno precedente: il credito alle famiglie sotto questo punto di vista ha registrato un +13,4% (+4,2% nel 2022 rispetto al 2019).
I crediti in essere complessivi a fine 2021 si sono attestati a circa 503,3 miliardi di euro e sono tornati in territorio appena positivo (+0,4%) dopo il calo del 2020. In ciascun settore si riscontra tuttavia una differente tendenza, con un +1,3% per il credito alle famiglie.
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