Consumi, debito e famiglie
14 apr 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Consumi e finanziamenti: come sono messe, oggi, le famiglie italiane? A fare il punto è il [secondo Bollettino economico della Banca d’Italia](https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bollettino-economico/2023-2/index.html) diffuso nell’anno 2023. Una pubblicazione che è stata semestrale fino al 2006 e che oggi invece esce una volta ogni tre mesi.
La seconda uscita di quest’anno, a proposito delle famiglie italiane, ci dice che “la spesa per consumi è decisamente diminuita nel quarto trimestre, riflettendo l’impatto negativo dell’inflazione sul potere di acquisto delle famiglie, seppure in parte mitigato dagli interventi governativi. L’insieme degli indicatori congiunturali prospetta una sostanziale stazionarietà dei consumi nei primi mesi del 2023”.
Nell’ultimo scorcio del 2022 i consumi hanno registrato un calo
Nel quarto trimestre dello scorso anno, la spesa in termini reali delle famiglie per consumi, sia di beni sia di servizi, si è contratta rispetto al trimestre precedente, riportando un -1,6% e tornando poco al di sotto del livello precedente la pandemia di Covid-19.
Il calo degli acquisti di beni – fa sapere il Bollettino Bankitalia – “ha interessato tutte le principali categorie, anche a causa dei forti rincari che hanno ridotto il potere di acquisto delle famiglie”. A proposito di potere d’acquisto: la nostra capacità di spesa ha registrato un calo del 3,7%, nonostante gli interventi governativi. Giù anche la propensione al risparmio, che è calata di due punti percentuali posizionandosi al 5,3%, addirittura sui valori minimi dall’avvio della serie storica.
A fronte di ciò, ricorda il Bollettino, “il governo ha prorogato le misure di contrasto ai rincari energetici attuate nei primi tre mesi dell’anno, fatta eccezione per quella sugli oneri di sistema per l’elettricità. È stato inoltre istituito un contributo per le spese di riscaldamento”.
Consumi delle famiglie italiane stabili nei primi mesi del 2023
E la spesa delle famiglie, secondo i dati recepiti nel Bollettino, “sarebbe rimasta debole nei primi mesi dell’anno”. Basti pensare che “l’indicatore dei consumi di Confcommercio è sceso nel bimestre gennaio-febbraio, riflettendo la flessione della spesa in servizi, a fronte di una stazionarietà di quella in beni”.
A dispetto di ciò, il clima di fiducia dei consumatori ha continuato a crescere, sospinto da tre fattori:
- un miglioramento dei giudizi sulla situazione economica generale;
- un miglioramento delle attese sulla disoccupazione;
- una variazione in meglio delle aspettative sull’andamento dei prezzi.
Ancora modeste, invece, le valutazioni delle famiglie circa la propria situazione economica.
Il punto sugli oneri legati al servizio del debito sul reddito disponibile
Nel quarto trimestre del 2022, il debito delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile lordo è diminuito rispetto al trimestre precedente, portandosi al 62,5%. Un dato, questo, che anche a tale livello si colloca ben al di sotto di quello riferito all’area dell’euro, il quale si posiziona al 94,1%, “principalmente per effetto della crescita del reddito disponibile”.
Il debito delle famiglie si è ridotto anche in rapporto al Prodotto interno lordo, attestandosi al 41,7% a fronte del 57,2% nell’area euro. Insomma, se sul rapporto debito pubblico/Pil ci prendiamo ancora qualche tiratina di orecchie, sul rapporto debito delle famiglie/Pil ci confermiamo tra i più virtuosi.
In ultimo, l’incidenza sul reddito disponibile degli oneri sostenuti per il servizio del debito (spesa per interessi e restituzione del capitale): questa voce risulta lievemente scesa in confronto al terzo trimestre.
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