Ristrutturare casa a credito
27 ott 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
C’è un’apprezzabile fetta di italiani che ribadisce il suo interesse in materia di efficientamento energetico degli edifici, soprattutto perché c’è in ballo un certo vantaggio in termini di risparmio in bolletta. Le convinzioni etiche? Sì, ok, qualcuno le ha anche, ma sembrano avere un minor peso nella scelta.
È una delle molte informazioni che sono emerse dalla seconda edizione dell’Osservatorio Agos Insights 2023. I nuovi consumi sostenibili, un’indagine che punta a far luce sulle abitudini green degli italiani, realizzata in collaborazione con Eumetra.
Ristrutturare per risparmiare in bolletta
Parlando di comparto edilizio, una rimarchevole maggioranza di intervistati – nello specifico, 86 su 100 – conferma il suo interesse in tema di efficientamento energetico degli edifici di proprietà, per una serie in motivi:
- in primis, per i vantaggi economici rappresentati appunto dal risparmio in bolletta che solo gli stabili riconducibili alle classi energetiche più alte possono assicurare (61%);
- in seconda battuta, per le convinzioni ambientali, anche se questo fattore, a quanto sembra, incide meno.
Eppure, secondo l’indagine, gli italiani appaiono ancora esitanti e indecisi quando si tratta di ragionare sulle varie possibilità in tema di ristrutturazione degli immobili. I motivi? A frenare sono l’impegno economico che un intervento di questo tipo comporta e la non elevatissima conoscenza delle normative in materia.
Basti pensare che solamente il 7% degli intervistati indica la messa a norma dell’edificio come motivazione per migliorare la sua efficienza. Per non parlare della direttiva europea Case Green: soltanto un italiano su quattro sa di cosa stiamo parlando.
La direttiva europea Case Green
Premessa: secondo la Commissione Europea, gli edifici dell’Unione Europea “sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra”. Le istituzioni comunitarie si sono quindi mosse con l’obiettivo di migliorare la prestazione energetica nell’edilizia. Ha quindi preso forma la direttiva Case Green, attualmente oggetto di un confronto serrato in riferimento agli obiettivi molto ambiziosi che pone.
Nella versione che il Parlamento europeo ha approvato a marzo del 2023, gli edifici residenziali devono raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033, mentre gli edifici non residenziali e quelli pubblici devono tagliare gli stessi traguardi entro il 2027 (E) e il 2030 (D).
La direttiva prevede anche la possibilità per i Paesi membri di escludere dagli obblighi di efficientamento edifici come monumenti e luoghi di culto, ma anche di adeguare gli obiettivi alla luce della fattibilità economica e tecnica delle ristrutturazioni e della disponibilità di manodopera qualificata.
Un prestito per ristrutturare casa
Naturalmente, noi continueremo a seguire gli sviluppi della direttiva europea. Intanto, chi vuole procedere alla ristrutturazione, per motivi più o meno “green”, ma non ha a disposizione i soldi che servono, sappia che può valutare la possibilità di richiedere un prestito casa. Si tratta di un tipo di finanziamento pensato appunto per affrontare le spese per l’acquisto di pezzi d’arredamento, per i lavori di ristrutturazione e per la manutenzione degli impianti. Con il prestito casa è possibile domandare un finanziamento che copra l’intera spesa da sostenere.
Oltre a questa opzione, esistono prestiti pensati per finanziare l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: veri e propri prestiti green, messi a punto proprio per finanziare l’acquisto e l’installazione di pannelli solari e solari fotovoltaici.
Insomma, le possibilità per adeguarsi ai tempi che cambiano non mancano di certo.
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