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Come funziona il superbonus 110%

Il Superbonus 110% è un'agevolazione fiscale introdotta in Italia dal Decreto Rilancio (DL 34/2020), per incentivare interventi di miglioramento energetico, sismico e di ristrutturazione degli edifici, spesso finanziabili con un prestito ristrutturazione.

Con questo bonus era possibile, fino al 2023, ottenere una detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute per determinati interventi di riqualificazione. Per il 2024, nonostante alcune agevolazioni siano state mantenute, la detrazione al 110% non è stata prorogata, motivo per cui non si parla più di Superbonus 110% ma semplicemente di Superbonus.

Vediamo dunque cosa prevedeva e cosa prevede attualmente il Superbonus, quali sono i requisiti per richiederlo e le tipologie di interventi che vi rientrano.

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Superbonus 2024

Come anticipato, il Superbonus 110%, nella sua forma originaria, non è più attivo a partire dal 2024. Tuttavia, alcune versioni modificate del bonus continuano a essere disponibili.

Dal 2024, il Superbonus prevede una detrazione ridotta al 70%, rispetto al precedente 110%, per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica sugli immobili. Questa detrazione sarà valida fino al 2025, quando scenderà ulteriormente al 65%.

Inoltre, non è più possibile cedere il credito o richiedere lo sconto in fattura, salvo che per progetti già avviati entro febbraio 2023.

Quindi, il Superbonus esiste ancora ma con agevolazioni ridotte e limitate a specifici contesti o categorie di soggetti. Inoltre, restano attivi altri bonus edilizi come l'ecobonus, il bonus ristrutturazione e il sismabonus.

Come funziona il Superbonus?

Il Superbonus si applica strettamente a lavori di ristrutturazione degli immobili. Sono quindi esclusi da questo bonus lavori inerenti la costruzione di nuove abitazioni.

La detrazione delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione va indicata in dichiarazione dei redditi ed è distribuita in 5 anni (4 anni per le spese sostenute nel 2022). Per fare un esempio concreto, i proprietari che effettuavano, entro il 2023, lavori per un totale di 40.000 euro, ottenevano un rimborso dell'importo di 44.000 euro, che sarebbe stato recuperato nei 5 anni successivi al momento della dichiarazione dei redditi, suddiviso in rate di importo pari a 1/5 della somma totale.

In alternativa alla detrazione diretta, per interventi sostenuti entro febbraio 2023 era possibile optare anche per la cessione del credito a terzi (ad esempio banche o intermediari finanziari), ottenendo subito il rimborso dell’importo, oppure chiedere uno sconto immediato in fattura al fornitore.

Interventi ammessi

Il Superbonus prevede due categorie principali di interventi:

  • Interventi "trainanti" (necessari per ottenere il bonus): comprendono lavori di isolamento termico (cappotto termico) delle superfici opache che coprano almeno il 25% dell'involucro dell'edificio, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti ad alta efficienza energetica, ad esempio a pompa di calore, e interventi antisismici (Sismabonus);
  • Interventi "trainati" (ammessi solo se eseguiti insieme ai trainanti), come l'installazione di impianti fotovoltaici (con una spesa massima di 48mila euro e con il vincolo di cedere a una GSE l'energia che viene prodotta dall’impianto e non viene consumata), di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici o interventi di efficientamento energetico secondari (infissi, schermature solari, ecc).

Inoltre, gli interventi devono portare a un miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio, oppure al raggiungimento della classe energetica più alta (A4). L'avvenuto efficientamento dell'immobile deve essere dimostrato presentando l'APE (Attestato di Prestazione Energetica) prima e dopo i lavori.

A seconda dell'intervento e del tipo di edificio sono previsti alcuni tetti massimi di spesa. Ad esempio, per il cappotto termico, i limiti sono:

  • 50.000 euro per edifici unifamiliari;
  • 40.000 euro per unità immobiliari in edifici plurifamiliari (per le prime otto unità);
  • 30.000 euro per le successive unità immobiliari.

Chi può usufruirne?

Questo bonus può essere richiesto da tutti i contribuenti, anche non residenti, che posseggono degli immobili sui quali vengono eseguiti lavori di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica, anche se finanziati tramite un prestito.

Sono comprese le persone fisiche, i condomini, gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari), le associazioni senza scopo di lucro (come Onlus e associazioni di volontariato), le società di persone e di capitali e le associazioni sportive a carattere dilettantistico. Sono altresì compresi i titolari di un reddito d’impresa, esclusivamente per i fabbricati che vengono utilizzati per la loro attività d’impresa, e quelli che vantano un diritto sull’immobile, gli inquilini che vantano un comodato d’uso, i condomini e il coniuge o il convivente del proprietario dell’immobile stesso che sostiene le spese di ristrutturazione.

Scadenze attuali

La scadenza delle agevolazioni previste dal Superbonus varia in base alla tipologia di intervento e di immobile:

  • Per i condomini, la scadenza è stata prorogata al 31 dicembre 2025, ma con percentuali decrescenti di detrazione (dal 110% fino a tutto il 2023, al 70% nel 2024, al 65% nel 2025).
  • Per le villette unifamiliari, la scadenza del 110% era al 31 dicembre 2022, con alcune eccezioni per chi ha raggiunto almeno il 30% dei lavori entro giugno 2022.

Come usufruire al meglio del Superbonus

Il Superbonus 110% ha rappresentato un'opportunità importante per migliorare la propria abitazione. Per chi volesse ancora beneficiarne, seppur con le misure ridotte sopracitate, consigliamo di pianificare gli interventi con attenzione, soprattutto per rispettare le normative e le tempistiche richieste.

Per usufruirne al meglio, è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore, come tecnici energetici e commercialisti esperti in materia di detrazioni fiscali.

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