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Come funziona la cessione del quinto

La cessione del quinto è una forma di prestito personale semplice da rimborsare, pensato per lavoratori dipendenti, di aziende pubbliche o private e pensionati. Si basa sul trattenere in busta paga, come rate, un massimo di un quinto del proprio salario mensile. Per esempio: se si percepisce un reddito netto di 1.500 euro mensili, la rata della cessione del quinto non potrà superare i 300 euro.

È un finanziamento comodo perché automatico, visto che le trattenute vengono effettuate direttamente da parte del datore di lavoro o dall'ente pensionistico sulla busta paga o sul cedolino della pensione. A questi finanziamenti di solito si può accedere anche se protestati o inseriti nella lista dei cattivi pagatori, purché si sia lavoratori dipendenti. Qui infatti la garanzia è nello stipendio e nel contratto di lavoro, che assicurano il pagamento delle rate. La cessione dl quinto può durare al massimo 120 mesi.

Fino al 2004, la cessione del quinto era disponibile solo per i dipendenti pubblici. Dal 2005 è stata estesa anche ai dipendenti privati e ai pensionati, per i quali si parla nello specifico di cessione del quinto della pensione. Ad oggi, ci sono circa 35 milioni di italiani con i requisiti adatti per accedere ad un finanziamento erogato come cessione del quinto, di cui circa 3 milioni di dipendenti pubblici e 16 milioni di pensionati.

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Come funziona la cessione del quinto

Anziché il pagamento tramite bollettini postali o addebito sul conto corrente, per il rimborso di un prestito con cessione del quinto si utilizza la trattenuta diretta della rata in busta paga (o sulla pensione). La trattenuta può essere inferiore o uguale a un quinto dello stipendio netto mensile, o della pensione netta. In questo tipo di finanziamenti quindi, sono il datore di lavoro, o l'istituto di previdenza, i soggetti deputati a versare alla banca o alla finanziaria la rata (trattenuta da busta paga o cedolino della pensione) del prestito richiesto dal dipendente.

La cessione del quinto può avere una durata massima di 10 anni: questa durata permette di ottenere un importo finanziato rilevante, se necessario. L'importo della rata è noto a priori ed è fisso nel tempo.

Differenze tra cessione del quinto e prestito personale

La differenza principale tra la cessione del quinto e le altre forme di prestiti personali consiste nella modalità di rimborso delle somme richieste.

L'altra differenza rilevante è la presenza, nella cessione del quinto, di una polizza vita obbligatoria. La compagnia assicurativa garantisce la copertura di eventuali insolvenze da parte del datore di lavoro o dell'ente previdenziale, dovute a infortunio, decesso o cessazione del rapporto lavorativo. Il costo della copertura assicurativa (che, come detto, è obbligatoria) è a carico del soggetto finanziato.

Poiché il pagamento è effettuato tramite trattenuta diretta sulla busta paga o sulla pensione, ottenere una cessione del quinto è più facile che ottenere un prestito: la trattenuta alla fonte, infatti, riduce notevolmente il rischio di mancato pagamento delle rate, e quindi i criteri di valutazione dell'erogabilità sono meno severi. Per questo motivo, la cessione del quinto permette di erogare finanziamenti anche a quei soggetti, come protestati, pignorati, cattivi pagatori, persone segnalate nelle banche dati creditizie, che non hanno i requisiti di credito per poter ottenere un prestito personale.

La banca o la finanziaria erogante, quindi, non valuta la qualità del debitore, dato che il rimborso è garantito dalla trattenuta in busta paga o sulla pensione, e non richiede garanzie aggiuntive per questa forma di finanziamento. Solo nel caso di cessione del quinto a favore di un dipendente privato viene confrontato l'importo richiesto anche con il TFR maturato: nel caso di aziende private, il TFR costituisce un'ulteriore garanzia a favore della banca o finanziaria erogante. Anche chi è dipendente a tempo determinato può usufruire della cessione del quinto, purché la durata del rimborso termini entro la scadenza del contratto di lavoro.

Come si calcola l'importo massimo ottenibile con la cessione del quinto

Fermo restando vincoli che possono derivare dall'età del richiedente (ad esempio nel caso dei pensionati) o dall'ammontare del TFR maturato (nel caso di dipendenti privati), calcolare l'importo massimo ottenibile con la cessione del quinto è relativamente agevole: partendo dallo stipendio mensile netto, o dalla pensione mensile netta, si calcola un quinto di tale somma. Moltiplicando la somma massima mensile che può essere trattenuta per la durata massima del finanziamento (10 anni, ovvero 120 mesi), si calcola il montante massimo.

Ad esempio, nel caso di stipendio mensile netto di 1.500 euro, la rata mensile massima sarà di 300 euro ( il 20% di 1.500 euro), ed il montante massimo di 36.000 euro (300 euro mensili per 120 mesi).

Al montante vanno sottratti gli interessi passivi da pagare, le spese di pratica, il costo della copertura assicurativa obbligatoria, eventuali costi di intermediazione e commissioni bancarie. In questo modo si ottiene la somma liquidabile al richiedente della cessione del quinto.

Chi può richiedere la cessione del quinto e chi no

Esistono due le categorie di persone che possono accedere alla cessione del quinto:

Le banche e finanziarie eroganti di norma prevedonono limiti alla durata del finanziamento e all'importo richiedibile, secondo l'età del richiedente, l'anzianità lavorativa, l'ammontare del TFR maturato (se si è dipendenti di una azienda privata).

È previsto anche, dalle normative che regolano la cessione del quinto, che il debitore non possa chiedere anticipi sul TFR durante il finanziamento.

Non possono essere finanziati i lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti e i pensionati con pensioni di invalidità.

I vantaggi della cessione del quinto

La cessione del quinto serba molti vantaggi per coloro che possono accedere a questa forma di prestito non finalizzato. Per esempio, il fatto di non dover presentare garanzie ulteriori, come capita nel caso di altri prestiti: basta la busta paga e l'essere dipendente con contratto di lavoro stabile. Questa clausola fa si che la cessione del quinto sia un finanziamento ottenibile anche se in precedenza si è stati protestati o insolventi.

Anche non doversi preoccupare di andare a versare mensilmente la rata, visto che viene trattenuta automaticamente dallo stipendio o dalla pensione, è un pensiero in meno ed evita di rischiare di essere inseriti nelle liste dei cattivi pagatori, visto che il prelievo delle rate per saldare il prestito è automatico. Questa possibilità è prevista dalla Legge n°180 del 5/1/1950 e dal regolamento attuativo DPR n. 895 del 28/7/50, oltre che dagli artt. 1260 e segg. del Codice Civile, che concede ai dipendenti e ai pensionati di ottenere finanziamenti la cui restituzione avviene con trattenuta mensile sullo stipendio o sulla pensione.

Particolarmente vantaggioso è anche utilizzare la formula della cessione del quinto se si hanno altri finanziamenti in corso, per procedere con il consolidamento debiti, e uniformare tutti i prestiti in una sola rata mensile. Inoltre, se si fa parte di alcune categorie di lavoratori dipendenti, come i dipendenti pubblici, ci sono formule di finanziamenti mediante cessione del quinto pensate su misura, con condizioni di tasso di interesse particolarmente vantaggiose.

A differenza dei prestiti finalizzati, inoltre, con la cessione del quinto non si è tenuti a rendere noto lo scopo del prestito, perciò si avrà totale libertà nella destinazione d'uso del denaro.

Gli svantaggi della cessione del quinto

Lo svantaggio principale della cessione del quinto è che non è una forma di finanziamento disponibile per tutti i lavoratori. Se non si dispone un contratto di lavoro stabile, un'anzianità lavorativa adeguata, se non si è dipendenti pubblici o statali, non si può accedere a un prestito tramite cessione del quinto.

Va considerato inoltre che, nel caso di prestiti di importo ridotto o con durate brevi, la cessione del quinto può non essere il prodotto più conveniente ed adatto. Mentre non ci sono particolari problemi di erogabilità del finanziamento, la raccolta della documentazione da parte della finanziaria e la preparazione della pratica di cessione richiede più tempo di una pratica di prestito personale. Quindi, rispetto ad un prestito personale, occorre aspettare più tempo per avere la somma erogata.

C'è inoltre da considerare che non tutti amano far sapere al proprio datore di lavoro che si è richiesto un finanziamento, e nel caso della cessione del quinto, visto che la detrazione della rata mensile avviene dalla busta paga netta, il datore di lavoro verrà a conoscenza dell'operazione di finanziamento.

Cessione del quinto della pensione: come funziona

La cessione del quinto della pensione ha lo stesso funzionamento della cessione del quinto dello stipendio. Quindi, anche la cessione del quinto della pensione prevede una durata massima di 120 mesi ed una rata di importo fisso, pari ad un massimo del 20% della pensione netta.

Nel caso di cessione del quinto della pensione, esiste però un ulteriore vincolo: l’importo mensile netto della pensione, dopo aver trattenuto la rata, deve comunque essere superiore alla pensione sociale (oggi pari a 534,41 euro per 13 mensilità).

Esempio di cessione del quinto della pensione

Ad esempio, nel caso di pensione di 600 euro netti mensili, l’importo massimo della rata non sarà di 120 euro (20% di 600 euro), ma di soli 66 euro (la differenza tra 600 e 534 euro).

La cessione del quinto prevede la stipula di una polizza assicurativa obbligatoria contro la premorienza del debitore. Il costo della copertura assicurativa dipende dal sesso e dall’età del debitore. Nel caso di cessione del quinto della pensione, il costo della coperturà assicurativa può essere molto oneroso, e in particolare di solito è più elevato nel caso di richiedenti uomini o nel caso di richiedenti con più di 75 anni d'età.

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