Prestito vitalizio ipotecario

Pubblicato il 19 aprile 2018

Il prestito vitalizio ipotecario è una particolare tipologia di finanziamento a lungo termine, richiedibile dalle persone con un’età superiore a 60 anni e proprietarie di un immobile ad uso residenziale. Si tratta di un finanziamento non finalizzato, per il quale non è necessario presentare una certificazione riguardante la destinazione d’uso della liquidità richiesta.

Il prestito vitalizio ipotecario è regolato dalle legge 44/2015, che ne stabilisce i criteri e le modalità di erogazione e di rimborso per le banche e gli intermediari finanziari che concedono tale finanziamento. Con questo prestito le persone con più di 60 anni che hanno bisogno di liquidità possono ricevere una somma di denaro, relazionata al valore dell’immobile, fornendo come garanzia non un documento di reddito bensì un’ipoteca di primo grado sulla casa.

Rispetto a un classico mutuo ipotecario esiste una differenza sostanziale, infatti con il prestito vitalizio ipotecario il debitore non deve ripagare immediatamente il mutuo, né rimborsare gli interessi maturati o i costi del finanziamento che vengono invece capitalizzati e conteggiati alla scadenza del contratto. Inoltre la persona può rimanere a vivere nell’immobile fino alla sua morte naturale, conservando quindi la proprietà dell’abitazione di proprietà.

Dopo il decesso invece i legittimi eredi del defunto possono scegliere se riscattare l’immobile, pagando il debito più la quota relativa agli interessi maturati e ai costi del prestito, oppure autorizzare la banca alla vendita della casa. In quest’ultimo caso, l’istituto di credito provvederà alla vendita all’asta dell’immobile, rientrando in possesso della somma prestata compresi gli interessi e i costi del finanziamento capitalizzati, per poi versare la parte eccedente agli eredi.

La somma richiedibile con un prestito vitalizio ipotecario è valutata in base al valore della perizia, concessa secondo una percentuale variabile a seconda dell’età del richiedente, che può andare da un minimo del 15% per chi ha 61 anni d’età, fino a un massimo del 50% per i novantenni. Conservando la proprietà dell’immobile, il titolare del prestito vitalizio ipotecario deve continuare a pagare le imposte sulla casa, nella fattispecie l’IMU, la TASI, la TARI e le conseguenti imposte patrimoniali e relative al reddito fondiario.

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