SOS banche: più di un milione di famiglie a rischio fallimento a giugno
23 mar 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Imposti una serie di vincoli dall’Autorità bancaria europea
La moratoria su prestiti bancari, che ha finora contribuito ad attenuare gli effetti della crisi economica sui conti delle famiglie e delle imprese, innescata dalla pandemia da Covid 19, potrebbe presto giungere al termine.
A spiegare il perché e soprattutto quanto tale eventualità rappresenti un serio pericolo per tutta l’economia del Paese è la Fabi, Federazione Autonoma Bancari Italiani, che ricorda come tra circa 100 giorni sia ormai in procinto di scadere l’ultima proroga introdotta dal governo.
Le nuove regole dell’Eba
A causa di una serie di vincoli approvati dall’Autorità bancaria europea (Eba- European Banking Authority), in vigore da gennaio scorso, il prossimo giugno dovranno essere applicate nuove e più stringenti regole sulla gestione dei cosiddetti “non performing loans”, che altro non sono se non rate ormai diventate impossibili da riscuotere da parte delle banche.
Secondo il sindacato dei lavoratori del sistema bancario, “la consequenziale interruzione delle moratorie, non più prorogabili, comporterà che almeno una quota rilevante dei soggetti con le rate attualmente sospese, in assenza di liquidità necessaria a rimborsare gli arretrati, possa essere classificata dalle banche in posizione di default”.
Secondo quanto spiega la Fabi, la questione riguarda 2,7 milioni di prestiti erogati a imprese e famiglie. Nel dettaglio, scadranno infatti le proroghe sulla sospensione delle rate relative a 198 miliardi di finanziamenti a 1,3 milioni di aziende e 95 miliardi di prestiti a 1,4 milioni di famiglie, tutti congelati con una norma del Cura Italia del marzo 2020.
Le regole dell’Eba
Nonostante il protrarsi della pandemia, le nuove norme di vigilanza sulle banche predisposte dall’Eba sono scattate già a gennaio.
Le linee guida sulla gestione degli non performing loans, che impongono alle banche europee una più rigida graduatoria dei crediti deteriorati, investiranno nel giro di breve anche i prestiti “sospesi” con le moratorie e che, secondo le nuove regole europee, vanno classificate nei bilanci delle banche come esposizioni deteriorate.
Occorre precisare però che l’Eba, l’autorità bancaria europea, nel mese di dicembre era già intervenuta riattivando fino al 31 marzo 2021 le linee guida che sospendono la riclassificazione automatica dei crediti per i prestiti con moratoria, con l’obiettivo di mantenere aperte le linee di credito in un momento così difficile per l’economia.
Con il comunicato stampa dello scorso 2 dicembre l’Autorità aveva infatti dichiarato ufficialmente di aver riattivato le “Linee Guida sulle Moratorie dei prestiti”, estendendo la scadenza delle sospensioni dei pagamenti – causa pandemia Covid19 – al 31 marzo 2021 fermo restando l’invito alle banche ad evitare che i prestiti problematici (NPL e crediti deteriorati) si riflettessero negativamente nei loro bilanci.
L'Abi fa pressing sulla Ue
Nonostante questa estensione fino alla fine di marzo, come sottolineato dal sindacato, il Governo italiano, tra le pieghe normative, era riuscito a prorogare la sospensione dei prestiti fino a giugno, con una norma inserita nella legge di bilancio per il 2021.
Per il momento però non sembrano esserci in vista ulteriori rinvii per l’applicazione delle Linee guida Eba anche se a scendere in campo reclamando un rinvio è la stessa associazione delle banche italiane.
Durante l’incontro tra il presidente, Antonio Patuelli, e il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, l’associazione bancaria ha chiesto che l’Europa “prolunghi i provvedimenti finanziari d’emergenza predisposti per imprese e famiglie a causa dell'aggravamento della pandemia”.
Secondo Patuelli sarebbe infatti molto grave qualora le moratorie dovessero già interrompersi a giugno, con il protrarsi degli effetti economici del Covid.
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