Ristorazione: quanto valgono le riaperture
27 mag 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Ecco le stime di Coldiretti
Quanto valgono le riaperture? Adesso che, tra campagna vaccinale, coprifuoco verso l'eliminazione l'imminente possibilità di servire anche al chiuso, Coldiretti ha provato a fare una stima.
Risultato: un fatturato aggiuntivo di 3,5 miliardi di euro al mese. Merito non solo delle riaperture, ma di una ritrovata fiducia dei consumatori, grazie alla campagna vaccinale.
Le attività che hanno già riaperto
Fino al nuovo decreto del governo, solo la metà dei circa 360 mila bar e ristoranti presenti in Italia ha potuto riaprire.
Hanno sofferto in particolare le attività dei centri urbani, spesso prive di spazi all’aperto o inserite nell’ambito di territori poco adattabili alle regole vigenti.
Buono invece l’andamento della ristorazione nelle campagne, dove è offerta ai clienti la possibilità di pranzare e cenare tra orti e uliveti consumando prodotti biologici a chilometro zero.
Anche le attività poste al di fuori dei centri urbani lavorano, ma in modo instabile e poco prevedibile soprattutto a causa del meteo capriccioso.
Un ostacolo per tutti
Sia nelle grandi città sia nei piccoli centri, un forte freno è rappresentato dal coprifuoco. Perché riduce le presenze e, di conseguenza, impedisce il doppio o triplo turno anche ai ristoranti che avrebbero lo spazio per garantirlo nel rispetto delle distanze di sicurezza.
Il coprifuoco, spostato adesso dalle 22 alle 23, mette a dura prova l’intero sistema agroalimentare, soprattutto tra i prodotti più dipendenti dalla ristorazione, come il vino o l'olio di qualità.
L’esigenza di riaprire
I ristoratori aspettano quindi come manna dal cielo non solo le riaperture anche al chiuso ma anche l'abolizione del coprifuoco, prevista per il 21 giugno.
Ritornare a pieno regime consentirebbe non solo di ripartire ma anche di alleggerirsi dai prestiti che molti imprenditori hanno sottoscritto per reggere alla crisi.
In vista del periodo estivo è inevitabile ricordare che in Italia il 30% del budget dei vacanzieri è destinato alla tavola. Il cibo infatti rappresenta ancora una delle principali attrazioni del nostro Paese, in grado di offrire alimenti di qualità senza perdere di vista la tutela dell’ambiente e del territorio.
Una volta rimosse le limitazioni, sarà poi fondamentale recuperare appeal.
Il valore della filiera
Un impulso alle attività di ristorazione in vista dell’estate potrebbe essere dato anche attraverso prestiti a fondo perduto volti al sostegno e al miglioramento del comparto, fondamentale per il Paese: la filiera agroalimentare italiana vale 538 miliardi di euro (cifra pari a circa il 25% del Pil italiano), impiega 3,6 milioni di dipendenti che lavorano all’interno di 70 mila industrie alimentari e 740 mila aziende agricole del territorio.
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