Microcredito, chi può ottenerlo secondo il nuovo regolamento

Novità nel microcredito

Un decreto legge ha stabilito finalmente i termini del microcredito in Italia

Pubblicato il 18 dicembre 2014

Anni fa il termine era associato allo sviluppo dei paesi più poveri del mondo attraverso finanziamenti di importi contenuti agli imprenditori locali. Oggi invece il microcredito rappresenta anche nei paesi più avanzati un canale di finanziamento a basso costo per imprenditori, famiglie, e persino aziende commerciali in difficoltà non solo a causa delle crisi economica, ma anche per i danni riportati a seguito del maltempo e delle alluvioni. 

E proprio per la sua funzione di supporto all’economia, in un momento di estrema difficoltà per gli italiani, si attendeva con ansia l’approvazione di un regolamento ufficiale sulla materia che è arrivato dopo ben quattro anni dal decreto legislativo n. 141 del 13 agosto 2010, che ha introdotto per la prima volta in Italia ufficialmente il termine “microcredito”.

Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.279 del primo dicembre, contenente il decreto 17 ottobre 2014, n.176, a firma del ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, finalmente mette nero su bianco i requisiti che devono presentare i potenziali destinatari di questa tipologia di prestito, i limiti all'ammontare massimo dei finanziamenti e le informazioni da fornire alla clientela.

La legge disciplina le modalità con le quali il microcredito potrà essere utilizzato per l’avvio o lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e l’inserimento nel mercato del lavoro.

In pratica potrà essere utilizzato solo dalle microimprese, organizzate in varie forme, da quella individuale a quella cooperativa.  Nel caso di impresa individuale, il titolare non deve essere in possesso della partita Iva da più di cinque anni e non deve avere un numero di dipendenti superiore alle cinque unità. Le imprese a responsabilità limitata e le società cooperative non devono averne in numero superiore a dieci.

L’ammontare massimo del prestito è fissato in 25 mila euro e tale importo, in certi casi, può essere aumentato di 10 mila euro, mentre la durata massima è di sette o dieci anni a seconda della loro finalità. Si tratterebbe praticamente di una sorta di prestito personale dalle condizioni ridotte sia a livello di tempi rimoborso che di cifra richiedibile.

Il regolamento disciplina anche i finanziamenti per i progetti di inclusione sociale e finanziaria a favore delle persone fisiche: il limite d’importo in questo caso è fissato a 10 mila euro e la durata non può oltrepassare i cinque anni. 

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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