Mercato auto, il governo intervenga
4 feb 2022 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Occorre ripensare in modo strutturale la politica degli incentivi
Il mondo dell'auto si sveglia con un 2021 alle spalle ancora una volta in rosso. È il secondo anno consecutivo che il mercato va giù o, quantomeno, non riesce a segnare una ripresa decisa.
Le immatricolazioni, l'anno scorso, si sono attestate a 1.475.393, in timido miglioramento (+5,8%) rispetto al 1.394.172 di nuove targhe del 2020 ma decisamente down (-23,5%) rispetto alle 1.928.197 di immatricolate del 2019. Una brutta botta, che spinge Federmotorizzazione, la Federazione nazionale di Confcommercio per il settore della mobilità, a chiedere al governo di "ripensare in modo strutturale la politica degli incentivi”, dei prestiti auto, dando una spinta decisa alla “ricerca di carburanti sempre più puliti e biocompatibili".
Bagno di realismo del governo
Il presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino chiede all'Esecutivo "un bagno di realismo, stanziando incentivi incentrati sulle basse emissioni senza la pregiudiziale della trazione elettrica. Questo – dice Buongiardino - fino al consolidamento di una tecnologia che parifichi la trazione elettrica a quella endotermica in termini di costi, prestazioni, infrastrutture e disponibilità di energia”.
L'automotive italiano soffre ancora
“L'ecobonus ha rappresentato una boccata d'ossigeno, ma le risorse, purtroppo non rilevanti, si sono esaurite in breve tempo - spiega Buongiardino - Così il settore automotive rimane in uno stato di crisi inascoltato: uno stato che mette in pericolo l'occupazione di decine di migliaia di addetti, con molti operatori a rischio di chiusura".
Il comparto, ricorda il presidente di Federmotorizzazione, “conta oltre 430 mila addetti, compresi gli agenti: quasi 126 mila sono le aziende attive. Soprattutto, parliamo di un comparto che vale il 5% del pil e del gettito fiscale".
Federmotorizzazione, incentivare la ricerca sui biocarburanti
Ecco giustificata, secondo la federazione, “la richiesta di utilizzare la tecnologia disponibile, quella che azzera o quasi le emissioni dei motori più evoluti, incentivando la ricerca di carburanti più puliti e biocompatibili. Lo stato attuale della tecnologia elettrica – aggiunge Buongiardino - non consente di soddisfare le utenze ad alta percorrenza: le caratteristiche attuali delle batterie saranno oggetto di grandi innovazioni, visto che diventeranno molto più leggere, economiche ed efficienti: questo crea una prospettiva di attesa che scoraggia ulteriormente l'acquisto".
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