L'Italia economica è in ripresa, ma attenti alla pandemia
7 mag 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
In aumento i prestiti alle famiglie e alle imprese
Migliora il quadro economico, ma restano i rischi sul lungo termine a causa dell'incerta evoluzione della pandemia.
È questo, in estrema sintesi, il quadro della situazione economica italiana disegnato da Banca d’Italia nel primo “Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2021" in cui l'istituto ribadisce la necessità di sostenere ancora sia la liquidità che l’accesso al credito delle imprese.
Il miglioramento del quadro complessivo salta all'occhio solo guardando l'andamento dei prestiti alle famiglie, compresi in prestiti personali, e alle imprese che, a marzo 2021, sono aumentati del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2020, per un ammontare complessivo pari a 1.315 miliardi di euro.
La crescita, è vero, rallenta rispetto a febbraio, quando l'aumento era pari al 5,2% sull'anno, con prestiti alle famiglie e prestiti personali in rialzo del 2,4% e prestiti alle imprese a +7,6%.
Italia, atmosfera distesa sui mercati
In Italia, come nel resto dell'Ue, l’atmosfera sui mercati finanziari sembra distesa.
Il rialzo dei tassi d'interesse a lungo termine registrato negli Usa non si è trasmesso all’Eurozona anche grazie all’intervento della Bce che, da marzo, ha aumentato l'acquisto di titoli previsto nell’ambito del Peep, il Programma per l’emergenza pandemica.
Nel complesso, rileva Bankitalia, rimane buona la capacità di rimborso dei prestiti per effetto dei bassi tassi d'interesse, delle moratorie e delle altre misure di sostegno sul credito messe in campo dall’esecutivo italiano.
Per questo, rileva Bankitalia, la quota di debito che è detenuto dalle famiglie finanziariamente vulnerabili rimane in aumento ma risulta, tutto sommato, contenuto, con riflessi limitati sui rischi per il sistema finanziario.
Attenzione a redditività e indebitamento delle imprese
A preoccupare la Banca d'Italia è soprattutto l’impatto della crisi pandemica sulla redditività e sull'indebitamento delle imprese.
I rischi, sostiene la banca centrale italiana, restano elevati ma potrebbero essere attenuati da una certa ripresa dell’economia e da politiche monetaria e di bilancio.
Per questo Bankitalia ritiene che siano ancora necessarie misure di sostegno sia della liquidità che dell’accesso al credito: uno stop prematuro, infatti, potrebbe aumentare le difficoltà, soprattutto quelle delle imprese che hanno possibilità di rilancio e, di conseguenza, delle famiglie in relazione all'occupazione.
Crediti deteriorati, eterno problema
L'altro timore di Bankitalia è rappresentato dal peggioramento dei prestiti negli ultimi mesi: a preoccupare via Nazionale sono soprattutto le esposizioni verso le imprese dei settori che sono stati più colpiti dalla crisi: questo, secondo il report di Bankitalia, rimane il rischio principale a cui sono esposte le banche.
Sono aumentate, infatti, le correzioni di cui sono stati oggetto i crediti in bonis, tanto da avere contribuito, nel 2020, alla forte riduzione della redditività.
L’incertezza, secondo Bankitalia, suggerisce prudenza: per questo Bankitalia ritiene importante adeguare i livelli di copertura, soprattutto quelli delle banche meno significative.
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