Gli italiani rimandano gli acquisti. E non solo per ragioni economiche
Frena la propensione a spendere
Pubblicato il 2 maggio 2024
Non è un buon momento per fare acquisti. Ne sono convinti, secondo l’Osservatorio Mensile Findomestic, 8 italiani su 10. Un indicatore di (s)fiducia che non è mai stato così basso nell’ultimo anno. C’entra il quadro economico complicato, ma non è tutta questione di budget.
Non solo soldi
L’inflazione, spiega l’Osservatorio, rimane ancora la principale preoccupazione degli italiani, unita al calo del potere d’acquisto. Frena quindi la propensione a spendere, perché molte famiglie (il 38%) fanno fatica a far quadrare i conti a fine mese.
Guardando altri dati, però, al tema economico si affianca quello della fiducia. Solo il 9% degli italiani rinuncia a progettare acquisti importanti, che spesso riguardano i beni durevoli e passano dai prestiti personali. Il 68%, invece, si limita a rimandarli, sia per mancanza di liquidità ma soprattutto perché influenzato dall’incertezza del momento. Il quadro si completa con un 23% del campione che dichiara di avere progetti e di realizzarli serenamente.
Prodotti promossi e delusioni
L’Osservatorio Findomestic ha anche chiesto agli intervistati quali siano stati i prodotti introdotti negli ultimi anni sul mercato capaci di avere un impatto significativo sulla vita degli italiani. I più apprezzati, con un livello di soddisfazione superiore al 50%, sono l’asciugatrice, le auto di nuova generazione, i pannelli solari, ma soprattutto l’aspirapolvere elettrico e la friggitrice ad aria. Meno soddisfacenti, invece, articoli come tablet, auricolari senza fili, televisori in HD e smart speaker.
Si nota quindi una certa delusione per alcuni acquisti di ultima generazione. Anche se il 60% degli intervistati si dice “interessato” alle innovazioni più recenti, il 53% è ancora scettico: pensa che non valga la pena spendere di più per tecnologie che non sarebbero ancora in grado di avere un impatto positivo e significativo sulla vita quotidiana.
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.