Energia: da ottobre si rischia un nuovo aumento
18 ago 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Cosa cambia nella bolletta a partire da ottobre
Dal 1° ottobre le bollette potrebbero subire aumenti superiori al 100%. A lanciare l’allarme è l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento.
Per le criticità legate ai già elevati prezzi del gas naturale, ha dichiarato l’Autorità, “è *atteso un incremento delle bollette per le famiglie, stimabile di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”*.
L’aumento delle bollette rischia di penalizzare tante famiglie già oggi alle prese con il caro-vita, rendendo l’accesso al credito, tra cui prestiti personali e mutui prima casa, sempre più difficile.
Come cambia il metodo di aggiornamento dei prezzi
L'ulteriore drammatica crescita dei prezzi all'ingrosso dell'energia, legata al conflitto in Ucraina e alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia, ha portato l'Autorità ad introdurre misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture.
Dal 1° ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa).
Anche per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l'Arera ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all'ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all'ingrosso PSV italiano, aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale.
Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l'Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024.
"Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura - afferma il presidente dell'Autorità, Stefano Besseghini - Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo".
Perché la situazione resta critica
Il livello di criticità, ha precisato l’Arera, nella comunicazione inviata al Parlamento, “rende necessari *interventi straordinari, nel cui ambito si inquadra il recente intervento dell’Autorità di modifica del meccanismo di formazione dei prezzi del servizio di tutela del gas naturale a partire dal prossimo mese di ottobre, a cui dovrebbero accompagnarsi interventi nel mercato nazionale ed europeo del gas naturale finalizzati al riequilibrio della domanda e dell’offerta, al contenimento dei prezzi e relativi all’assetto del sistema”*.
L’attuale contesto di guerra “ha determinato una *situazione congiunturale di forte tensione, a livello nazionale e comunitario, sui mercati dell’energia, in particolare di quello del gas naturale, con prezzi nei mercati all’ingrosso che hanno superato i 200 Euro/Mwh”*.
“In ragione dell’attuale andamento dei prezzi del mercato all’ingrosso, per il trimestre ottobre – dicembre 2022, è atteso, laddove dovessero mantenersi i livelli delle quotazioni degli ultimi giorni, un ulteriore *incremento delle bollette per le famiglie, stimabile oggi di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”*, denuncia l’Autorità.
Oltre a costi difficilmente sostenibili per i consumatori, l’Autorità spiega che c’è “*difficoltà per gli esercenti la vendita a reperire sui mercati all’ingrosso i volumi necessari per soddisfare la domanda, inclusa quella per uso domestico e, per molti clienti finali, a concludere contratti di fornitura per il prossimo anno termico (a partire dal 1° ottobre)”*.
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