Caro bollette, un decreto che scontenta le famiglie
26 gen 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Reagiscono le associazioni dei consumatori
L'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto-legge che interviene per far fronte al caro bollette non soddisfa. Si tratta del secondo intervento dell'Esecutivo, dopo 3,8 miliardi di euro stanziati sul primo trimestre 2022 per mitigare il rincaro del costo dell’energia. Il 21 gennaio è intervenuto di nuovo con 1,7 miliardi: adesso a disposizione ci sono 5,5 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese nel periodo gennaio-marzo 2022.
Nonostante questo, le associazioni dei consumatori lanciano l'allarme: troppo pochi, i soldi, dicono, soprattutto per le famiglie che stanno pensano sempre più a ricorrere a prestiti personali per aggiustare la situazione.
Un decreto che sostiene più le imprese che le famiglie
Non è un caso che il secondo intervento, dice la nota del governo, sia più indirizzato a sostenere le imprese che le famiglie. La disposizione, infatti, prevede che Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, annulli per il primo trimestre 2022, le aliquote degli oneri di sistema che vengono applicate alle utenze con potenza pari o superiore a 16,5 Kw. La norma, inoltre, garantisce alle imprese energivore una parziale compensazione degli extra costi.
Unione nazionale consumatori, che fine fanno le famiglie?
Non sono d'accordo le associazioni dei consumatori. “Benino per le imprese, ma famiglie, negozi ed esercizi? - chiede Marco Vignola, responsabile settore energia dell’Unione nazionale consumatori - La soglia della potenza superiore a 16,5 kW esclude dal provvedimento le famiglie, ma anche negozi, bar, piccoli esercizi commerciali: tutte categorie che sono comunque in affanno e difficoltà. Giustissima l’idea di intervenire per il trimestre in corso - aggiunge Vignola – Quello che chiediamo, però, è di allargare l'intervento anche alle famiglie”.
Assoutenti, decreto deludente
Secondo Assoutenti si tratta di “un decreto decisamente deludente che sembra abbandonare le famiglie al proprio destino - sostiene Furio Truzzi, presidente dell'associazione - Un provvedimento che, inoltre, non fornirà tutele adeguate contro il caro-bollette. Le misure varate il 21 gennaio - aggiunge Truzzi - non aiuteranno né le famiglie, né le imprese: i soldi messi in campo sono insufficienti. Se si vogliono riportare a livelli accettabili le tariffe di luce e gas servono almeno 30 miliardi di euro nel corso del 2022 - dice ancora Truzzi - Si tratta di risorse che il governo può trovare già oggi. Come? Tassando gli extra-profitti delle società energetiche, riprendendo così 12 miliardi di euro. Serve - prosegue Truzzi - prevedere la possibilità di ratealizzare le bollette: questo, in favore delle famiglie e delle imprese, per non meno di 24 mesi. Occorre poi -a aggiunge Truzzi - revocare i finanziamenti da 10,5 miliardi di euro al fossile o a forme di energia non green”.
Codacons, misure insufficienti
“I provvedimenti – sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - sembrano andare nell’unica direzione di sostenere le grandi imprese, dimenticandosi totalmente delle famiglie e dei piccoli esercizi. Non possiamo che esprimere la nostra delusione per le misure previste dal decreto, che non risolveranno affatto l’emergenza energia. Evidentemente - sottolinea ancora Rienzi - il governo sottovaluta gli effetti del caro bollette per le tasche degli italiani: ripercussioni che vanno valutate tanto in termini di perdita nel potere d’acquisto e di ripercussioni negative sui consumi. Il governo - conclude Rienzi - non considera che le piccole attività, nel 2022, saranno costrette a rincarare sia i prezzi che le tariffe, scaricando sui consumatori la maggiorazione dei costi energetici”.
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