Il 2025 del credito

Due anni in calo che, però, sono quasi alle spalle: nel nostro Paese, il ciclo del credito si prepara a ripartire, tanto che i prestiti bancari sono stimati in ripresa a partire dal prossimo anno. E per quanto riguarda il credito al consumo? In quest’ambito è prevista una crescita del +3,5% nel 2024 e del +4,9% nel 2025, che non è per niente male, soprattutto se si confrontano questi dati con quelli delle altre economie dell’Eurozona. Tutto ciò in virtù di un contesto economico stabile, “con alcuni fondamentali in buona ripresa”.

Questo è quanto emerge dall’EY European Bank Lending Economic Forecast 2024, un rapporto che contiene un’analisi della congiuntura creditizia europea, “finalizzata”, si legge nel comunicato stampa di EY, “ad approfondire l’evoluzione dei prestiti al settore privato e a prevederne gli andamenti”.

Il rapporto prende in esame il credito a trecentosessanta gradi: non solo quello ai consumatori, ma anche i mutui immobiliari e i finanziamenti alle aziende. Visto il focus di questo blog, però, noi ci concentriamo proprio sul credito al consumo, per capire, dalla ricerca di EY, quali indicazioni stanno giungendo da quest’ambito.

Credito al consumo sull’onda dei progressi dell’economia

Ebbene, secondo lo studio di EY, quest’anno la crescita del credito al consumo si attesterà al +3,5%: un passo meno sostenuto rispetto a quello del 2023, quando la variazione fu del +5,4%. Ma pur rallentando, la crescita mantiene un “ritmo solido”, grazie al supporto offerto da tre fattori, ossia:

  • i miglioramenti nei fondamentali economici;
  • il calo dell’inflazione;
  • l’incremento dei salari nominali;
  • un mercato del lavoro tutto sommato robusto.

Anche i redditi reali registrano un recupero. Tuttavia, il tasso di risparmio resterà alto, il che limiterà il rialzo dei consumi privati, che in base alle previsioni sarà progressivo: +0,2% nel 2024 e +1% nel 2025.

Ma, come detto, nel complesso il credito al consumo netto dovrebbe salire del +3,5% nel 2024, a fronte di una media europea del +0,9%. In seguito dovrebbe crescere ulteriormente, al +4,9% nel 2025 e al +5,7% nel 2026. “L’incremento più significativo”, spiega EY nel suo comunicato stampa, “tra le principali economie del continente europeo”.

E poi ci sono da considerare i tagli della Banca Centrale Europea.

Calano i tassi: un’ulteriore spinta al credito al consumo

Giovedì 12 settembre, la Banca Centrale Europea ha ridotto di 25 punti base (che corrispondono allo 0,25%) il tasso sui depositi, quello attraverso cui l’istituto orienta la sua politica monetaria nell’area dell’euro.

Una notizia che forse scalda poco, ma che in realtà per noi è abbastanza importante: senza perderci in tecnicismi e semplificando molto, è sui tassi BCE che il sistema del credito calibra il costo dei prestiti (anche) a noi consumatori. Perciò, se i tassi scendono, vuol dire che presto o tardi anche il costo dei finanziamenti sarà più conveniente.

Un altro motivo per il quale ora ci si aspetta una ripresa del credito verso le famiglie e le imprese. A tutto vantaggio, per quanto riguarda le famiglie, delle spese che finora sono state rinviate, in attesa di un “listino prezzi” finalmente più favorevole.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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