Le famiglie italiane sono in difficoltà
7 apr 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
In calo il reddito e i consumi finali
È un momento difficile per le famiglie italiane, un momento complicato che non accenna ad allentare il morso dallo scorso anno.
Lo confermano, oltre allo stop ai prestiti personali, gli ultimi dati Istat relativi al reddito e al potere d’acquisto: dati in discesa, come quelli della spesa per consumi.
I numeri dicono che, nel quarto trimestre 2020, rispetto al terzo trimestre, il reddito disponibile dalle famiglie italiane è sceso dell’1,8%, il potere d’acquisto è calato del 2,1%, la spesa per consumi è crollata del 2,5%.
Istat, reddito disponibile dalle famiglie: -1,8% nel 2020
La pressione fiscale, nel 2020, è stata pari al 52%, in aumento dell'1,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo nonostante la riduzione delle entrate fiscali e di quelle contributive.
Il reddito delle famiglie consumatrici, spiega l'Istat, è diminuito dell‘1,8% nel quarto trimestre rispetto a quello precedente, i relativi consumi finali sono scesi del 2,5%.
Di conseguenza, specifica l'Istat, la propensione al risparmio è stata pari al 15,2%, in rialzo dello 0,5% rispetto al terzo trimestre 2020.
“Il reddito delle famiglie, dopo il recupero del terzo trimestre 2020, ha segnato un nuovo calo che poi si è tradotto in una riduzione del potere d'acquisto. Il tasso di risparmio è aumentato nel quarto trimestre, determinando una più accentuata contrazione della spesa per i consumi finali”, sottolinea l'istituto di ricerca.
Unc, l'Italia di nuovo nel tunnel della crisi
Secondo l’Unc, l'Unione nazionale consumatori, si tratta di dati disastrosi, tutti imputabili al lockdown.
“Dopo il buon rimbalzo del terzo trimestre 2020, l’Italia precipita di nuovo nel tunnel della crisi. Questo a causa delle misure restrittive che sono state reintrodotte dal dpcm del 3 novembre - spiega il presidente Unc, Massimiliano Dona - Questi dati dimostrano che, andando avanti con il lockdown anche nel secondo trimestre 2021, il rimbalzo atteso diventa un miraggio.
Altro che pil tendenziale al 4,1% - dice Dona - O le vaccinazioni consentiranno di riaprire tutto almeno a maggio, in questo modo facendo decollare i consumi, oppure l’Italia è nei guai”, conclude Dona.
Secondo l'Unc servono misure più incisive che vadano a sostegno del reddito delle famiglie: “se non ci sono soldi, difficilmente potranno essere spesi”, chiosa Dona.
Codacons, un quadro disastroso
È questo il commento del Codacons, secondo cui i dati sono peggiori delle aspettative, registrando un impoverimento generale degli italiani, come dice il presidente Carlo Rienzi.
“L'impoverimento delle famiglie porta il 30% dei nuclei famigliari residenti in Italia ad avere difficoltà nel pagamento di rate e prestiti personali.
Addirittura, il 40% delle famiglie è in difficoltà nel pagare l’affitto: tutto mentre cresce la pressione fiscale - prosegue Rienzi - I bonus a pioggia che sono stati varati dal governo uniti alle misure di sostegno che sono state avviate durante la pandemia, in realtà, si sono rivelati insufficienti, come dimostrano i dati Istat: serve una terapia d’urto - conclude Rienzi - per sostenere i redditi facendo riprendere i consumi.
Questo partendo dalla riduzione della tassazione, soprattutto per beni e servizi indispensabili e di cui i cittadini non possono fare a meno”.
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