Consumi, sarà un Natale in bianco?
24 nov 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
A fotografare la situazione un'indagine di Bankitalia
Tre famiglie su quattro hanno quest’anno un reddito familiare uguale a quello del 2020; il 15%, invece, ritiene che il suo reddito familiare diminuirà. Sono questi i primi due dati che emergono dalla nota di Banca d'Italia intitolata “Principali risultati della sesta edizione dell’indagine straordinaria sulle famiglie italiane“.
L'indagine, condotta fra fine agosto e inizio di settembre fotografa il quadro sulle famiglie italiane post pandemia.
Luci e ombre sulle famiglie italiane
Quello di Bankitalia è un quadro fatto di luci e ombre, dove spicca l'incertezza sui risparmi e la propensione a considerare l'ipotesi di indebitarsi con prestiti personali pur di affrontare la situazione.
Il 46,2% delle famiglie, infatti, nei prossimi dodici mesi è convinta che spenderà tutto il reddito annuo senza riuscire a risparmiare, mentre il 9,9% finirà addirittura per indebitarsi, spendendo più del reddito annuo, anche a costo di liquidare i risparmi o indebitandosi con prestiti personali.
Un terzo delle famiglie ha risparmiato qualcosa
Secondo Bankitalia, circa un terzo delle famiglie, ossia il 31,6% dei nuclei famigliari sostiene di essere riuscito ad accantonare qualche risparmio da inizio pandemia, il 44% ritiene di poter risparmiare qualcosa nei prossimi dodici mesi; a queste percentuali fa da contraltare il 68% che dice di non essere riuscito a risparmiare niente.
I vaccini sostengono la ripresina
Secondo il commento di Banca d'Italia, “rispetto alla rilevazione dalla scorsa primavera le attese delle famiglie sulla situazione economica italiana sono migliorate. Questo - sostiene Bankitalia - grazie ai progressi della campagna vaccinale e alle prospettive più incoraggianti del quadro epidemiologico. È in ripresa anche la propensione a spendere nei comparti più colpiti dalla pandemia, come alberghi, bar e ristoranti. Permane ancora cautela - sostiene Bankitalia - nelle prospettive di spesa, soprattutto tra i nuclei meno abbienti”.
Bankitalia, consumi in “progressivo miglioramento”
Passando ai consumi, secondo Bankitalia, i comportamenti, pur condizionati dall’emergenza sanitaria, sono in “progressivo miglioramento”: il 71% delle famiglie dichiara di avere ridotto le spese per alberghi, bar e ristoranti rispetto al periodo pre-pandemia. Rimane, secondo Bankitalia, “una certa cautela nelle attese di spesa a tre mesi, soprattutto tra le famiglie con maggiori difficoltà economiche e tra le famiglie che hanno percepito redditi più bassi rispetto a prima della pandemia”.
Il commento è confermato dalle previsioni a tre mesi: il 70% delle famiglie dice che la spesa rimarrà invariata (tra alimentari, abbigliamento, calzature, beni e servizi per la casa) mentre il 24,6% afferma che la spesa diminuirà.
Unc: la maggioranza delle famiglie non riesce a investire
“In pratica il 56,1% delle famiglie non riesce a investire nel futuro - sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori - Solo il 43,8% dei nuclei famigliari pensa di poter risparmiare qualcosa nei prossimi 12 mesi. In questo contesto – prosegue Dona - l’impennata dell’inflazione, passata in appena quattro mesi dall’1,3% di giugno al 3% di ottobre, segnando un drammatico +130%, rischia di raffreddare i consumi”.
Secondo Dona, i dati indicano chiaro che assisteremo a un Natale in bianco, visto che proprio le spese per alimentari, abbigliamento, calzature, beni e servizi per la casa, sono “tipicamente natalizie e visto che solo il 5,1% pensa di aumentarle”.
Indagine inattuale secondo il Codacons
“L’indagine di Bankitalia è superata e inattuale, essendo stata realizzata fra fine agosto e inizio settembre, prima dello scoppio dell’emergenza prezzi e bollette in Italia - sostiene il Codacons - La situazione attuale è diversa e avrà ripercussioni sulla propensione alla spesa degli italiani - spiega il presidente Carlo Rienzi - Il forte rialzo delle bollette energetiche scattato a ottobre, l’emergenza materie prime e anche l’escalation di prezzi al dettaglio a causa dell'aumento dei carburanti avrà effetti sui consumi degli italiani. Le famiglie reagiranno alla perdita di potere d’acquisto tagliando proprio la spesa”.
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